REPUBBLICA on-line 30-12
CARTA CANTA
di Marco Travaglio
L'ordine regna a Baghdad
"In Iraq le elezioni regolari saranno la conseguenza di uno Stato ben funzionante. Ormai c'è una vita regolare, ci sono le scuole eccetera. Poi, certo, ci sono le cose che non funzionano. Ad esempio, i semafori a Baghdad non funzionano. Ogni tanto scende uno dalla macchina e si mette a dirigere il traffico".
(Silvio Berlusconi, 30 settembre 2004).
Il giureconsulto di Arcore
"Ho dato incarico all'Avvocatura dello Stato di persegure penalmente tutti coloro che recano offesa alla Presidenza del Consiglio. Non penso di essere illiberale, ma credo che sia mio dovere".
(Silvio Berlusconi dopo le contestazioni subìte a Milano e a Bari, 13 maggio 2003).
"Il giudice di pace di Milano, Lidio Morone, ha escluso dalla costituzione di parte civile la Presidenza del Consiglio nel processo per ingiuria a carico di Piero Ricca (che aveva contestato il premier al Tribunale di Milano, ndr)"
(Ansa, 15 novembre 2004).
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Berlusconi ottimista
Il premier "non esclude" una sua candidatura al Quirinale
ROMA  "Cancelleremo la legge liberticida sulla par condicio". Lo ha detto Silvio Berlusconi aprendo la conferenza stampa di fine d'anno. ''Il 2005 può essere l'anno della svolta'', ha dichiarato, assicurando che non ci sarà nessuna manovra correttiva di primavera.
Le promesse mantenute -- "Siamo avanti nel nostro programma di governo, perché abbiamo fatto tutte le riforme che avevamo presentato agi italiani": queste le parole del presidente del Consiglio, secondo cui il Contratto con gli italiani è già stato attuato.
Il Quirinale -- "Al momento opportuno si vedrà . Ma non lo escludo. C'è stato pressing su di me ma c'è anche la figura di Gianni Letta, utilizzabile in ogni luogo".
Lo stato dell'economia italiana -- Berlusconi - che si è detto "ottimista" sull'argomento - ha sostenuto che nel 2004 non è stato affatto perso il potere d'acquisto per le famiglie, che al contrario è risultato "stabile".
La manovra -- "E' stata una Finanziaria storica" quella appena varata, secondo Berlusconi. Una legge che "segna un'inversione" rispetto agli ultimi cento anni, un passo avanti verso "uno Stato più agile, più snello, che costi anche meno". ''Mi sento di escludere con sicurezza - ha aggiunto - l'ipotesi di una manovra di primavera''.
Il taglio delle tasse -- Il capo del governo ha detto che nel 2005 l'Italia sarà entro il 3 per cento del rapporto deficit-pil anche col taglio. E ha ribadito che la riduzione "porta a una maggiore fiducia nello Stato": "Gli italiani si sono accorti che le abbiamo tagliate", ha assicurato. L'aliquota al 39 per cento, comunque, rimarrà . Infine, sullE tariffe, ha assicurato che non aumenteranno.
Le critiche al centrosinistra -- L'opposizione ha "un atteggiamento antitaliano, opera affinché non ci sia un accordo sulla nostra richiesta" di rivedere il patto di stabilità . Questo perché l'Ulivo "ritiene che ogni nostra azione è foriera di grandi mali".
L'apertura all'Udeur -- Berlusconi ha detto di "auspicare fortemente" un arrivo di Mastella nella Cdl; così come di essere pronto ad accordi col movimento di Alessandra Mussolini e con i radicali.
Le prossime priorità -- Il premier ha riferito che nei prossimi tre mesi cambierà la legge - definita "liberticida" - sulla par condicio; quanto a eventuali obiezioni del presidente della Repubblica, ha detto di non saperne nulla. Altra questione importante è il cambiamento della legge elettorale: anche se un ritorno al proporzionale - il sistema "più democratico" - non ci potrà essere entro fine legislatura. Quanto alla legge sul risparmio il premier l'ha definita "non urgente", ma comunque verrà approvata entro la primavera.
Posti di lavoro -- Berlusconi ha promesso 200 mila nuovi posti di lavoro nel 2005.
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LÂUNITAÂ on-line 30-12
Sommario di I pag.
Il premier si candida al Quirinale, per ora corteggia Mastella
«Io al Qurinale? Non lo escludo». Poco prima aveva rivolto un invito a Mastella a saltare nella Casa delle libertà , magari insieme alla Mussolini e ai radicali. Berlusconi, nella conferenza stampa di fine anno giura che la riduzione delle tasse piace agli italiani e che non comporterà alcuna variazione di bilancio. Quanto poi alle tariffe cresciute a dimisura, il premier ha detto che «non è vero, si sono solo adeguate». E a quest'Italia "miracolata", Berlusconi regalerà anche l'abolizione della par condicio.
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Sogni, bugie e mezze bugie
L'opposizione riscrive la conferenza stampa di Berlusconi
Il più allarmato, Pecoraro Scanio: «à emergenza democratica. Il discorso del premier mostra la pericolosa deriva autoritaria del berlusconismo». Il più preoccupato è Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro: «La realtà sull'occupazione è ben diversa dalle chiacchiere di Berlusconi». Il più ironico, il capogruppo dei comunisti italiani, Pino Sgobio: «Di tutto e di più, il premier ha illustrato come al solito il paese di Bengodi, i sogni sfavillanti». Il più stupito, Ermete Realacci: «Ora vuole farsi fare una legge per tornare presidente del Milan. Se questi sono i propositi per l'anno nuovo non mi resta che augurare buona fortuna. Agli italiani». Il più amareggiato, Vannino Chiti: «Ci saremmo aspettati, in un momento tanto delicato per il mondo, un po più di misura e di contegno, invece, il premier è tornato a fare propaganda con la sua solita arroganza». Il più "audace" Bertinotti: «Proponiamo al Presidente del Consiglio una prova di verità . Provi, il Presidente, a fare il percorso nel disagio di un ammalato. Provi a sentire cosa pensa del suo domani un lavoratore della Fiat e del suo lavoro un insegnante. Poi si rechi a sua scelta in una delle tante realtà del Mezzogiorno per parlare con un serricoltore di Vittoria o con un bracciante del Metapontino o con un disoccupato di Napoli o con le popolazioni investite dal problema della discarica ad Acerra. Proponiamo, al Presidente Berlusconi, di riconvocare la sua conferenza stampa a capodanno per raccontare questo suo viaggio».
Le reazioni alla conferenza stampa di fine anno del premier italiano, sono fra lÂincredulità e lo sdegno. «Berlusconi  dice ancora Pecoraro Scanio, leader del Sole che ride - usa toni messianici, ma la sua attendibilità è pari a zero. Viene smentito dalla realtà , infatti, quando parla degli obiettivi raggiunti dal governo, non dalle opposizioni e dovrebbe avere il coraggio di dire agli italiani la verità e di chiedere scusa per affermazioni tanto ridicole quanto vergognose rivolte al centrosinistra». «Questo discorso incendiario alimenta lo scontro civile - conclude Pecoraro  Non si può permettere a Berlusconi di condurre l'Italia come fosse il Titanic, la sirena è suonata».
Nel merito, poi, sono tante le voci di chi smentisce, dati alla mano, le affermazioni fatte dal Presidente del Consiglio. «Le parole di Berlusconi sulla sicurezza sono pura fantasia, il patetico tentativo di difendere l'indifendibile», per dirla con il deputato, Maurizio Fistarol, responsabile Sicurezza della Margherita. «La realtà - spiega Fistarol - è ben diversa, perché di fronte al tanto sbandierato quanto fallimentare progetto del poliziotto di quartiere si contrappone una gravissima recrudescenza del fenomeno criminalità , con un andamento ancora più fosco per il 2004». « Ciò che è più grave - sottolinea l'esponente della Margherita - è che di fronte a questa emergenza il governo ha tagliato il 20% delle risorse destinate alle forze dell'ordine».
Ancora più esplicito Sgobio, del Pdci: «Stavolta nessuno gli crederà perché con il nuovo anno la stragrande maggioranza delle famiglie italiane si ritroverà con meno soldi e maggiori difficoltà economiche, proprio grazie alla manovra finanziaria e all'uso dissennato della finanza pubblica. à questo quello che Berlusconi ha accuratamente evitato di dire nascondendo verità amare che sono note a tutti. Altro che rispetto del contratto! Il presidente del Consiglio ha invece voluto sottolineare i suoi intenti pericolosamente autoritari parlando di riforma elettorale a ridosso del voto e, peggio, confermando l'intenzione di modificare la par condicio. Sarebbe, quest'ultima iniziativa, una sorta di golpe mediatico».
Già , la par condicio. Anzi meglio: la fine della par condicio. E stato uno dei passaggi chiave dellÂincontro coi giornalisti. Ne parla Giuseppe Giulietti, ds, fondatore e animatore, dellÂassociazione ÂArticolo 21Â. Dice Giulietti: «Non solo Mediaset ma anche la Rai è patrimonio della famiglia Berlusconi e il reiterato progetto di superare la par condicio e di modificare a colpi di maggioranza la legge elettorale rende invece esplicito il proposito di trasformare tutta la comunicazione politica in un immenso grande affare di famiglia». E ancora: «Il presidente del consiglio ci ha informato, durante la conferenza stampa di fine anno, che Mediaset resterà un patrimonio di famiglia. Il presidente del consiglio non ci ha invece fatto sapere se e quando la Rai smetterà di essere una parte del patrimonio di famiglia e sarà restituita al pubblico e sarà finalmente retta da un consiglio di amministrazione capace di rappresentare l'intera opinione pubblica. Il reiterato progetto di superare la par condicio e di modificare a colpi di maggioranza la legge elettorale rende invece esplicito il proposito di trasformare tutta la comunicazione politica in un immenso grande affare di famiglia».
Nel tradizionale incontro di fine anno coi giornalisti, il premier ha anche lanciato unÂofferta politica a Mastella e ai radicali. Come rispondono i due soggetti? LÂUdeur dice di non voler dire. «Ho già detto che sono in vacanza...  commenta Mastella - e comunque vale per noi la scelta di autonomia fatta dal Consiglio nazionale del partito». Quanto all'auspicio di Berlusconi, «mi pare ovvio - dice ancora il leader dell'Udeur - che da parte loro, rispetto ad un momento di difficoltà , ci sia tutto l'interesse. Lo farebbe chiunque».
Ed ecco i radicali: «Con rispetto, e con tanti auguri per il nuovo anno, non siamo ai saldi di fine stagione, in cui, in offerta speciale, si mettono insieme Mastella, Mussolini e Radicali», spiega Capezzone.
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WWW.CENTOMOVIMENTI.COM 30-12
Le opposizioni denunciano: "Berlusconi ha oscurato il Tg1"
Broglio mediatico premessa di altri possibili brogli politici
Per mandare in onda integralmente la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, Viale Mazzini ha deciso di non mandare il Tg1, che è così iniziato ben oltre le 14.
Un fatto grave, denunciano le opposizioni, e soprattutto senza precedenti.
"Che fine ha fatto il Tg1 delle 13 e 30? - hanno chiesto alcuni esponenti del centrosinistra con una nota congiunta - perchè i milioni di italiani abituati a seguire quel telegiornale oggi non hanno potuto farlo alla solita ora?".
Per Sandro Battisti, Gianfranco Pagliarulo, Valerio Calzolaio, Alfonso Gianni, Antonello Falomi e Loredana De Petris, "davanti all'immane tragedia del sudest asiatico", sarebbe stato meglio "che il servizio pubblico privilegiasse un'informazione più adeguata al momento e non che ne limitasse lo spazio per dedicarlo a Silvio Berlusconi".
"Non è questo - hanno concluso i parlamentari - quello che i cittadini vogliono e si aspettano dal cosiddetto servizio pubblico".
Altri esponenti della Grande Alleanza Democratica hanno invece concentrato le proprie critiche su quanto detto durante la conferenza stampa dal Cavaliere.
"Berlusconi - ha attaccato il dielle Natale D'Amico - ha dipinto l'Italia come fosse l'isola che non c'è di Peter Pan".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Tiziano Treu, secondo il quale "la realtà è ben diversa dalle chiacchiere di Berlusconi", mentre per il comunista Pino Sgobio "il premier ha illustrato come al solito il paese di Bengodi".
Secondo il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio siamo in "emergenza democratica e il discorso del premier mostra la pericolosa deriva autoritaria del berlusconismo".
"Sarebbe opportuno - ha proposto Giuseppe Giulietti commentando i progetti di Berlusconi relativi ad una prossima abolizione della par condicio - che le forze di opposizione abbandonassero ogni litigiosità e si predisponessero ad una grande iniziativa, in Europa e in Italia, contro ogni forma di broglio mediatico premessa di altri possibili brogli politici".
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IL RIFORMISTA 30-12
Corsivo
Benvenuti ai nuovi nullafacenti in auto blu
Em.ma
Berlusconi, padre padrone della ÂCasaÂ, ha dovuto nominare altri dieci sottosegretari e due cosiddetti viceministri per placare gli appetiti di Forza Italia e dei piccoli sudditi. Il paese infatti non avrebbe più retto senza questa ulteriore folla di nullafacenti in auto blu. Una vergogna se pensiamo alle grida berlusconiane contro lÂeccesso burocratico, i baratti e gli sprechi di ÂRoma ladronaÂ. Un mercato. Del resto se pensiamo che la Lega, con meno del 4% dei voti, ottenne i ministeri del Lavoro, della Giustizia, delle Riforme e una manciata di sottosegretari, possiamo misurare la politica dei ricatti consentiti dallÂattuale sistema elettorale. Nel centrosinistra è esploso lÂaffare Mastella, un personaggio che ha il difetto o il pregio, scegliete voi, di dire a voce alta ciò che altri fanno sussurrando. LÂanomalia sta nei due poli, che non sono due grandi partiti con le loro norme per scegliere i candidati, mentre le due coalizioni non ne hanno di proprie. Prevale dunque la legge del più forte e del ricatto dei minori. Tutti fanno i furbi e nessuno mette mano alle regole e non ci si accorge che le sceneggiate pre-elettorali provocano nausea ed astensionismo.
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EUROPA on the Web 30-12
I misteri buffi della villa del premier
Certosa, il segreto di Pulcinella
di (ch. g.)
Segreto di stato: nellÂItalia abituata a tutto di questa fine 2004 dovevamo vedere anche questa. Una lettera del sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta al presidente della Camera Casini, che doverosamente ne dà lettura in aula: «Delicati profili di opportunità , legati alla circostanza che la questione attiene a provvedimenti concernenti misure per la sicurezza e la protezione del presidente del consiglio...». In italiano, si parla della ristrutturazione della villa La Certosa di Porto Rotondo, mirabilmente e minuziosamente descritta da Gian Antonio Stella sul Corriere di qualche giorno fa: «Cinque piscine di talassoterapia, una cabina elettrica diventata un finto nuraghe con vetrate trasparenti sul mare, lÂanfiteatro che miracolosamente ottenne il via libera della regione allora forzista addirittura 56 giorni prima che fosse presentata la domanda (wow!), il celeberrimo imbarcadero scavato nella roccia in stile 007». Sappiamo tutto, di quei lavori.
Entrati nel mito insieme alle migliaia di cactus («di quattrocentottantasette specie diverse») allestiti personalmente dal premier per impressionare lÂamico Vladimir (Putin) e alla bandana che in una sera di questÂestate fece correre un brivido lungo la schiena di Tony e Cherie (Blair). Eppure, sono un segreto di stato.
Non poteva che finire così, lÂanno dei condoni e delle sanatorie. Con un amaro sorriso sull«evidente pericolo terroristico rappresentato dai magistrati sardi», come ha osservato Ermete Realacci. Perché, ecco, ci sarebbe unÂinchiestina della procura di Tempio Pausania. Per abuso edilizio, nonostante questo reato sia passato parecchio di moda ultimamente. E i pm avevano chiesto a Palazzo Chigi di poter effettuare unÂispezione. Ecco il motivo della missiva istituzionale, alla quale è seguita formale comunicazione al Copaco: niente da fare, la villa è top secret.
Il segreto di Pulcinella.
Tutto il materiale della serie RESISTENZA, da maggio 2001, è consultabile su www.bresciablob.com
Da giugno 2003 anche al sito www.bengodi.org/resistere-a-berlusca